domenica 17 maggio 2015

La lingua della Coltura (Parte 2)


    Ricordate come ci siamo lasciati? Abbiamo concluso l'ultimo post descrivendo il complesso sistema di travature sul quale, durante il periodo tra novembre e marzo, venivano posti gli infissi di copertura per proteggere la coltura dal freddo... Ma cosa succede alle "case dei limoni" con l'arrivo dei rigori invernali? 

Quando il freddo si avvicina... stüpina, stüpina!
Fronte solare della limonaia del Pra dela fam (Tignale)
www.giardinisulgarda.it
    Verso la fine di ottobre la limonaia veniva coperta, per impedire che il freddo arrecasse danni alla coltura.

    Innanzitutto bisognava togliere il materiale mobile di copertura posto all'interno dei casèi (ricordate? il casello all'interno della limonaia fungeva da deposito La lingua della Coltura Parte 1) e disporlo lungo la serra, secondo una numerazione ben precisa.

    Per prima cosa veniva coperta la zona esposta al sole, poi il tetto. Per il fronte solare si utilizzavano tre diversi tipi di infissi: le vetrate (envédriàe), le portiere (üsére) e le tavole di mezzo (mesì). Il tutto veniva coperto con delle assi (as). 

    Per novembre il lavoro di copertura doveva essere ultimato: per tappare le ultime fessure veniva utilizzato del fieno, o dell'erba fatta seccare (pàbol). Questa operazione era nota in dialetto come stüpinar.

    Un proverbio locale diceva: "A Santa Caterina, stüpinastüpina!", e significava che in occasione della festa di Santa Caterina, il 25 novembre, la copertura della limonaia doveva essere conclusa in ogni dettaglio, per impedire che il freddo danneggiasse le profumate piante!

A maggio, un frutto per volta, si procede alla raccolta 
Raccolta dei limoni (olio su tela)
nuke.robertobonafare.it
    In aprile, quando i rigori invernali erano ormai un ricordo, era tempo di concimare, ripulire il terreno dalle erbacce, vangare, potare e irrigare. 

    A maggio i primi frutti erano pronti per essere raccolti. La raccolta (spicànda) era fatta a mano dai giardinieri, che stavano su appositi scalini o treppiedi. I frutti venivano posti in un sacco (grümial) in pelle di animale. 

    I limoni non fioriscono però solo a maggio, bensì più volte l'anno: i frutti raccolti a giugno erano i migliori, più lisci e rotondi di quelli delle altre fioriture. 
La raccolta proseguiva per tutta l'estate, fino ad ottobre, quando era nuovamente tempo di coprire la serra e dare alle piante il meritato riposo! 

2 commenti:

  1. Cari Gardinieri, l'amore per la vostra terra e la dedizione che mostrate nel promuoverla sono davvero lodevoli. Continuate così e i gardesani (e non solo loro) vi ringrazieranno!

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    1. Grazie Valise! Che bel complimento! Ci auguriamo di cuore di portare a termine la nostra mission con successo :)

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